“Il futuro è la nostra missione” è il pensiero che accompagna l’azione dei missionari di Don Bosco.
Nel lungo filo che collega la presenza salesiana in 136 Paesi, abbiamo individuato due progetti in due Paesi particolarmente fragili in questo momento:
l’Ucraina e la Nigeria.
Conosciamo quanto sia complessa la situazione di guerra dell’Ucraina, ma le cronache che ci arrivano lasciano in disparte la descrizione della quotidianità. Chi paga il prezzo maggiore sono i minori, antenne più sensibili al terrore. Lviv è la città-rifugio per l’intero Paese, ed è qui che i salesiani hanno rafforzato il polo di accoglienza per bambini e ragazzi orfani in situazione di difficoltà familiare, con problemi psicologici e fisici, anche gravi, sorti dallo stato di guerra. Il programma di aiuto ai più giovani si è arricchito col Savio Center: il centro giovanile della Parrocchia Pokrova è diventato un punto di riferimento indispensabile per tante famiglie.
La Nigeria vive uno sviluppo irruente e diseguale, questo determina un’economia fatta di speculazioni, di corruzione e di degrado sociale. Vittime prime ne sono i minori, lasciati crescere senza l’affiancamento di adulti, nei casi più sfavoriti, si genera il fenomeno dei “ragazzi e delle ragazze di strada”. Si calcola che un minore su dieci si trovi in questa condizione di vita, fatta di piccoli gruppi che si radunano per procurarsi cibo e riparo.
A Lagos i salesiani hanno dato vita al Bosco Boys Home, una casa per i ragazzi di strada che vogliono cambiare vita. Con un’équipe di assistenti sociali e di educatori, i missionari garantiscono loro cibo, assistenza sanitaria e supporto psicosociale.
Nigeria e Ucraina sono due fra le tante nazioni dove oggi i più piccoli si trovano esposti alle privazioni e alla violenza. Il carisma salesiano è a loro servizio, il Natale ci renda sensibili ad aiutarli su queste frontiere.
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